mercoledì 30 dicembre 2020

Pedagogia


La lotta contro l’ignoranza e la diffusione delle scuole

All'indomani dell'Unità d'Italia la classe dirigente si trovò a dover affrontare il problema dell'analfabetismo: solo un quarto degli italiani era in grado di leggere e scrivere, con profonde differenze tra Nord e Sud del Paese. 

In questi anni la diffusione dell'educazione elementare obbligatoria fu associata all'insegnamento dei valori patriottici: saper leggere, scrivere e far di conto erano necessarie per l'evoluzione economica, sociale e civile dell'Italia. A differenza di quanto era avvenuto nei secoli precedenti, la scuola fu gestita e controllata dallo Stato. Iniziò in questo periodo ad aumentare la quota di bambine che frequentava la scuola elementare: si ridusse così il profondo divario tra alfabetizzazione e femminile. Per quanto riguarda l'educazione degli adulti, è da ricordare le scuole reggimentali destinate ai soldati di leva e di quelle serali. I cambiamenti nell'educazione coinvolgono anche gli insegnanti: vengono percepiti come fattori di progresso e godono di grande stima, anche se spesso ricevono stipendi molto bassi.

Pedagogia

 Pedagogia domande e verifica pagine: 346, 347, 350, 353, 355 e 356


1.Perché la leva militare obbligatoria favorì l’unificazione e l’istruzione dei giovani italiani?

La leva militare obbligatoria favorì l’unificazione e l’istruzione dei giovani italiani perché offriva l’opportunità di partecipare alla retorica patriottica e di entrare in contatto con i coetanei di regioni diverse.

2.Quali furono le principali difficoltà per aumentare il livello di alfabetizzazione della popolazione italiana?

Le principali difficoltà per aumentare il livello di alfabetizzazione della popolazione italiana furono: la povertà delle popolazioni, gli squilibri territoriali nella distribuzione delle scuole, l’indifferenza dei genitori, l’arretratezza dell’economia, l’ostilità di una parte del clero e i timori della stessa classe dirigente verso le conseguenze che l’alfabetizzazione poteva scatenare nella società.

3.I termini alfabetizzazione e secolarizzazione sono sinonimi? Perché?

I termini alfabetizzazione e secolarizzazione non sono sinonimi, poiché l’alfabetizzazione prende in considerazione i processi con cui ci si impadronisce degli elementi fondamentali del sapere ed è un fenomeno che non si realizza solo nella scuola, mentre la secolarizzazione indica più specificatamente la frequenza della scuola.


1.Sotto quali aspetti il modello educativo ottocentesco differisce da quello dei secoli passati?

Il modello educativo ottocentesco differisce sotto molti aspetti da quello dei secoli passati: la frequenza della scuola è obbligatoria e gestita in prevalenza da personale laico, allo Stato sono attribuiti la direzione dell’insegnamento, la gestione e il controllo di essa, la sua frequenza non è più considerata solo un’esperienza utile, ma un requisito necessario per essere un buon cittadino e la scuola elementare infine è ordinata come un unico tipo di scuola volta a soddisfare sia le esigenze di chi continuava gli studi, sia di chi la frequentava per pochi anni.

2.Quali squilibri nel campo dell’educazione caratterizzava l’Italia settentrionale e quella meridionale?

L’apertura di molte scuole era più frequente nel nord d’Italia e meno diffusa invece nel sud, dove si registrava un tasso di analfabetismo più elevato rispetto alla media nazionale.

3.Perché la secolarizzazione femminile crebbe più di quella maschile nei primi decenni dopo l’unificazione del paese?

Nei primi decenni dopo l’unificazione del paese la secolarizzazione femminile crebbe più di quella maschile poiché il punto di partenza era molto più basso e inoltre esse disponevano in generale di un bagaglio tecnico più approssimativo.


1.Che cosa sono le scuole reggimentali?

Le scuole reggimentali sono scuole destinate all’istruzione adulta dei soldati.

2.Quali altre iniziative per l’educazione degli adulti furono intraprese?

Le altre iniziative per l’educazione degli adulti furono: le scuole serali e festive, l’istruzione tecnica popolare e agraria e l’istruzione popolare dei cattolici.

3.Perché si iniziò ad avvertire la necessità di un’istruzione tecnica?

Si iniziò ad avvertire la necessità di un’istruzione tecnica poiché aumentarono le esigenze espresse dalle nuove forme di produzione industriale che portarono al bisogno di competenze più avanzate in campo meccanico, elettrico, chimico e agricolo.

4.Quale ruolo ebbero i cattilici nell’istruzione popolare?

I cattolici si sforzarono di intrecciare i cambiamenti prodotti dalla modernità con il patrimonio di memoria, tradizioni e di valori etico-religiosi ritenuti indispensabili per assicurare ai processi di trasformazione collettiva i necessari caratteri di stabilità.


1.Quali caratteristiche iniziò ad assumere la figura del maestro nel corso dell’Ottocento?

La figura del maestro nel corso dell’Ottocento cominciò ad assumere una popolarità e stima sociale sempre maggiore, essi furono percepiti come fattore di progresso, di ordine sociale, apprezzati per la loro disponibilità a trasferirsi anche in piccoli centri e un punto di riferimento per l’intera comunità.

2.Perché l’insegnamento venne presto considerato una professione più adatta alle donne?

L’insegnamento venne presto considerato una professione più adatta alle donne poiché la maestra veniva vista come una madre educatrice, protagonista di un’educazione affettiva ed etiva vista come estensione della cura materna verso i figli.

3.Quali iniziative a favore dei soggetti disabili si registrarono in questo periodo?

Le iniziative a favore dei soggetti disabili furono diverse: Tommaso Pendola fu il più grande educatore di sordomuti, filantropi e medici promossero iniziative nel caso delle malformazioni fisische e sul piano psichico, Giuseppe Montesano e Maria Montessori aprirono una scuola magistrale Ortofrenica per la preparazione degli insegnanti dediti all’educazione e all’istruzione dei soggetti con disabilita cognitiva.

4.Che ruolo ebbero i medici nel favorire una corretta educazione all’igiene?

I medici nello sforzo di polarizzazione della cultura medico-igienica si incontrarono con i maestri, in modo grazie quest’ultimi di arrivare agli alunni e presntare così norme etiche.


Definisci i seguenti concessi

Alfabetizzazione: fenomeno che si realizza in più campi considerando la molteplicità dei processi con cui ci si impadronisce degli elementi fondamentali del sapere;

Secolarizzazione: termine con cui si indica in modo più specifico la frequenza della scuola;

Censimento: operazione attraverso la quale si rileva un determinato fatto collettivo.


Costruisci l’argomentazione

Nel corso del XIX, inizialmente in Lombardia e in Piemonte e poi in tutta Italia, si costituisce progressivamente la figura professionale dedita all’insegnamento primario: esse seguono un normale percorso di studi, la scuola normale, e si organizzano in associazioni; presto alla figura del maestro si affiancano le maestre e la crescita dell’insegnanti donne è molto veloce.

L’insegnamento viene presto considerato una professione più adatta alle donne poiché la maestra vieme vista come una madre educatrice, protagonista di un’educazione affettiva ed etica vista come estensione della cura materna verso i figli. Questo avvenimento da la possibilità alle donne di diventare indipendenti e autoname, una grande e prima opportunità di emancipazione sociale.

venerdì 4 dicembre 2020

Sociologia

Razionalizzazione e disincantamento del mondo - Max Weber

Razionalizzazione - disincantamento - morte

Durante una conferenza tenuta nel 1917 Weber si concentra sul rapporto tra conoscenza e razionalizzazione, che sostiene non essere la stessa cosa. Spesso infatti vivere in un mondo razionalizzato significa vivere in un mondo di cui non conosciamo il funzionamento, ma proprio perché siamo convinti della sua razionalità, possiamo affidarci ad esso senza comprenderlo e senza temere l’azione imprevedibile di entità soprannaturali. L’effetto di secolarizzazione del processo di razionalizzazione della vita moderna è chiamato dal sociologo disincantamento, in quanto corrisponde a una sorta di maturazione dell’essere umano, che smette di percepire la realtà intorno a lui come un mondo incantato. Weber però si interroga su questo processo chiedendosi se ha senso che oltrepassi la dimensione praticha e tecnica, trovando la formulazione più radicale di questa domanda nelle opere di Lev Tolstoy, un famoso romanziere russo. Tutte le sue riflessioni ruotavano attorno alla domanda se la morte abbia o non abbia un senso e la sua risposta è che per l’uomo acculturato non lo ha, la vita individuale civilizzata inserita nel progresso infatti non dovrebbe mai finire.


5.Riguardo alla morte l’autore sostiene che è un’entità priva di senso.


6.L’uomo acculturato può stancarsi della vita, ma non potrà mai esserne sazio, poiché si può raccogliere solo una minima parte di ciò che la vita dello spirito genera continuamente e sempre solamente qualcosa non definitivo.

Pedagogia

  La reazione antipositivista e Giovanni Gentile La prima parte del XX secolo è contraddistinta anche da una reazione antipositivista, che s...