Il mito come pensiero che pensa a se stesso
Tra le interpretazioni antropologiche del mito molto importante è quella di Lévi-Strauss. Egli individua delle unità narrative minime comuni a tutte le culture, i mitemi, che, combinandosi tra loro, cambiano forma e significato in base agli altri mitemi con cui vengono associati. In questo modo il mito è concepito come un pensiero che opera le sue costruzioni non tanto in relazione alla realtà esterna, sociale o storica, ma in modo completamente libero e autonomo, riuscendo così a conciliare quegli aspetti contraddittori dell'esistenza umana e del mondo naturale che non possono essere mediati da alcuna forma di pensiero razionale.
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