lunedì 1 marzo 2021

Pedagogia

II XX secolo e il crescente interesse nei confronti dell’infanzia

L’infanzia agli inizi del Novecento è considerata il centro della vita pubblica e privata; è una fase autonoma dell’esistenza, con caratteristiche e problemi specifici e per questo comincia ad essere studiata e curata. 

Alla pedagogia si cerca di dare una modalità più scientifica per intervenire in campo educativo, soprattutto in riferimento ai processi di apprendimento. Le prime iniziative psicopedagogiche sperimentali avvengono grazie alla fondazione del primo laboratorio di psicologia di Wilhelm Wundt e a James Cattell, che ricorre all’uso di test mentali per raccogliere in modo uniforme i dati relativi ai vari aspetti della vita psicofisica. Da ciò cominciano a nascere iniziative sperimentali di impianto psicopedagogico: il primo test di intelligenza dello psicologo Alfred Binet, con lo scopo d’identificare alunni che hanno bisogno di un aiuto nelle materie scolastiche, e l’introduzione del quoziente intellettivo di William Stern.

Oltre all’infanzia, cambia il modo di vedere la gioventù ed i giovani: la gioventù vista come una particolare felice condizione fatta di esaltazione della ribellione e dell’incoscienza; i giovani invece viti come barbari mossi da una traboccante energia di vita e venuti a redimere un mondo corrotto e conformista. Granville Stanley Hall compie il primo tentativo di descrivere le caratteristiche della fase adolescenziale: caratterizzata secondo lui da sentimenti contrastanti. Nascono nuove esperienze educative: Wandervögel in Germania e lo scoutismo in Inghilterra.



Nessun commento:

Posta un commento

Pedagogia

  La reazione antipositivista e Giovanni Gentile La prima parte del XX secolo è contraddistinta anche da una reazione antipositivista, che s...