martedì 19 gennaio 2021

Antropologia

Pensiero Magico

Frazer studia i rami della magia secondo le leggi del pensiero che li sostiene e sono: la magia simpatica, la magia omeopatica e la magia contagiosa. La magia simpatica stabilisce rapporti di simpatia/affinità tra cose diverse, la magia omeopatica crea dei legami per similitudine tra le cose ed è fondata sull’associazione delle idee per similarità, e la magia contagiosa crea i legami per contatto ed è fondata sull’associazione per contiguità.


La conoscenza del mago primitivo è pratica poiché per lui è un’arte e non una scienza, la sua mente poco sviluppata non ha infatti idea di cosa sia la scienza, non analizza i processi mentali su cui si basa pratica.

lunedì 18 gennaio 2021

Pedagogia

Pedagogia e positivismo


Accanto alle ricerche di Spencer vanno considerate quelle del sociologo francese Émile Durkheim: l'educazione non è il risultato di teorie precostituite, ma il frutto dell'ambiente nel quale l'individuo vive. Per Durkheim il processo educativo non è riducibile a un pacifico adattamento fisico-psichico secondo le leggi dello sviluppo naturale, ma dipende strettamente dalle condizioni sociali e dai valori di una determinata epoca, rappresentando pertanto un atto sociale. 

In quest'epoca matura l'interesse per la cosiddetta pedagogia speciale: ci si occupa attivamente di bambini e ragazzi con ritardi dello sviluppo cognitivo, come fa per esempio Édouard Séguin, ma anche dell'educazione di sordomuti, come avviene negli istituti aperti a Parigi e a Lipsia. Grazie a Louis Braille, inoltre, viene inventato un nuovo metodo di lettura per i non vedenti.

Pedagogia

Pedagogia e positivismo


A metà del XIX secolo la nozione darwiniana di evoluzione influenzò gran parte delle ricerche educative di questo periodo. Il problema educativo venne interpretato come uno degli ambiti di applicazione delle leggi evolutive messe a punto sul piano biologico, psicologico, sociologico ed etico. L'educazione, coerentemente con questa impostazione, fu vista come un fatto naturale, da esplorare con i metodi scientifici offerti dalla biologia, dalla psicologia e dalla sociologia. A Herbert Spencer si deve il primo tentativo di elaborare una teoria filosofica di tutto il sapere umano, fondata sul concetto di evoluzione. Lo stesso concetto di educazione fu interpretato da questo studioso in termini evoluzionistici: il fine principale dell'educazione è dato non dalla realizzazione personale, ma dalla capacità di svolgere quelle attività che hanno carattere prioritario per la conservazione della specie umana. 

Pedagogia

Domande a pagina 357 - 368


1.Gli elementi fondamentali del pensiero di Comte sono l’idea di progresso, la scienza e il metodo sperimentale, come vie per accedere alla conoscenza e alla verità, e l’evoluzione. 

2.La teoria dell’evoluzione si lega alla pedagogia in quanto l’educazione comincia ad essere vista come un fatto naturale da esplorare con i metodi scientifici e si inizia per questo a parlare di scienza dell’educazione.


1.La pedagogia di Spencer può essere definita evoluzionistica poiché egli basa la sua educazione sulla tesi dell’evoluzione come legge universale non riferibile più solamente al mondo naturale.

2.La legge dell’evoluzione si basa su tre caratteristiche: il passaggio da una forma meno coerente a una più coerente, il passaggio dall’omogeneo all’eterogeneo e il passaggio dall’indefinito al definito.

3.Lo scopo principale dell’educazione secondo Spencer è legato alla concezione di uomo naturale, ed è conservare la specie umana.

4.Spencer indica come primo passo dell’educazione la formazione fisica in quanto crede che la prima condizione di successo sia essere sani e in una buona condizione fisica.


1.Il ruolo della pedagogia secondo il pensiero di Durkheim è il frutto dell’ambiente nel quale l’individuo vive.

2.La differenza tra Durkheim e Spencer sul concetto di educazione è che l’educazione per Durkheim non è un fatto naturale, ma un fatto sociale.

3.L’educazione permette il passaggio dall’io individuale all’io sociale poiché essa è quell’azione personale e sociale al tempo stesso.

4.La scuola è una delle strutture sociali fondamentali poiché è l’espressione dei bisogni sociali e della morale collettiva e rappresenta il luogo privilegiato per la formazione personale dell’individuo, essa contribuisce inoltre all’attuazione dei due principali compiti educativi: riproduzione e integrazione.


1.In ambito pedagogico le prime ricerche sperimentali della psicologia vennero usate al fine di migliorare i metodi e nella formazione dei maestri, l’insegnamento sarebbe stato infatti più efficace quanto più avesse potuto disporre di migliore conoscenza di dinamismi psichici.


1.Le prime iniziative a favore dell’educazione dei sordomuti risalgono nel 1771 con la creazione dell’Istituto per i sordomuti di Parigi e all’insegnamento laico nella scuola gratuita pubblica di Lipsia nel 1778. Anche per i ciechi i tentativi educativi risalivano all’età illuministica e nel 1786 sorge a Parigi l’Istituto per i ciechi.

2.Louis Braille inventa il metodo Braille basato sulla combinazione di punti in rilievo percepiti al tatto, corrispondenti a lettere dell’alfabeto.

3.Séguin dedica la sua ricerca allo studio delle modalità più efficaci per trasformare questi non soggetti in persone e nel 1847 apre una prima scuola speciale.


Evoluzione: le specie viventi derivano da forme di vita più semplice che si sono modificate gradualmente nel corso del tempo;

Metodo sperimentale: metodo attraverso cui da una teoria si arriva a una legge;

Essere sociale: l’insieme dell’essere individuale e di idee e abitudini che esprimono non la nostra personalità, ma il gruppo.

domenica 17 gennaio 2021

Sociologia

pagina 337

1. La corporeità è una fondamentale della condizione della vita in società perchè ogni società è vincolata nello spazio e nel tempo e dato che gli esseri umani sono corporei, interagiscono tra loro nello spazio e nel tempo. 

2. Le comunità locali sono delle unità elementari di società definiti dalla coappartenenza a un luogo o ad una zona geografica. 

3. Industrializzazione e modernizzazione hanno causato la perdita di importanza delle comunità locali perchè nella società preindustriale i legami sociali erano molto forti e concentrati in un area geografica ristretta, mentre con l'industrializzazione il fattore territoriale nella costruzione dei legami sociali si è andato a perdere. 

4. Le comunità locali nella società contemporanea rimangono comunque dei punti di riferimento, fonti di appartenenza anche con la nascita dei distretti industriali. 


pagina 340 

1. Le caratteristiche che ci permettono di dare una definizione di città sono il fatto che una città sia un'area geografica ad alta densità abitativa in cui si concentra per un periodo di tempo duraturo una popolazione vasta ed eterogenea. 

2. Il numero e la dimensione delle città sono aumentati perchè sede di poteri politici e religiosi, meta di viandanti, luogo monumentale e sede di commerci e di attività di servizio. 

3. Le differenze fra comunità locale e società urbana sono: il fatto che nella società urbana si è sottoposti a stimoli di ogni genere, si tende ad uniformare e spersonalizzare i rapporti umani ed è caratterizzata da una grande eterogenità, mentre nella comunità locale si tende all'omogeneità. 

4. Nella società globalizzata la collocazione fisica delle persone ha perso importanza perchè rimanendo sempre aperta a nuovi arrivi dall'esterno, vi sono nuove possibilità di movimento e di comunicazione che si sviluppano su una scala globale, senza ammassare le persone in uno spazio urbano ristretto. 


pagina 343

1. La globalizzazione è definita come uno stato di connettività complessa. 

2. Lo stato di connettività complessa ha come conseguenza il fatto di trasformare in modo radicale alcune coordinate di fondo della società e della nostra vita quotidiana.

3. La società globale è anche detta transnazionale, poiché una delle sue caratteristiche principali è di affermarsi indipendentemente dalla volontà dei singoli Stati, e spesso contro di essa.

4. la globalizzazione causa effetti indesiderati come sentimenti xenofobi o razzisti e i soggetti maggiormente colpiti sono coloro che hanno accesso a Internet.


Pagina 347

1. la globalizzazione ha coinvolto il mondo dell’informazione in quanto vi è una diffusione di mezzi di comunicazione elettronici e digitali che permettono una maggior rete di comunicazione e informazione

2. la globalizzazione dell’economia ha portato al fatto che nessuna economia nazionale può considerarsi autonoma dalle economie degli altri paesi: ciò ha portato alla globalizzazione del lavoro e all’aumento di scambi e flussi finanziari.

3. perché la globalizzazione politica ha portato il passaggio da un potere statale ad un potere transnazionale: ciò implica che ciò che accade all’interno di uno Stato implica scelte collettive

4. Indica l’uniformazione e omogeneizzazione che vi è nel mondo e che in questo caso riguarda la diffusione in tutto il mondo di questo modello di ristorazione.


Pagina 348

1. perché l’intensificarsi e il continuo modificarsi delle relazioni sociali induce spesso nelle persone un senso di insicurezza e di perdita di punti di riferimento che una volta davano stabilità, si ha quindi la rinascita dei regionalismi e delle subculture locali.

2. I no global sono accomunati dall’idea che la globalizzazione non sia affatto globale, ma anzi, parziale nei benefici che apporta.

3. il movimento no global è riuscito a trovare forme d’azione piuttosto efficaci, eclatanti e in parte anche violente.

Sociologia

La globalizzazione

Il fenomeno della globalizzazione investe quasi tutti gli aspetti del vivere associato, modificando il mondo delle informazioni, dell'economia, della politica, dell'ecologia e della cultura. In particolare, per quanto riguarda la cultura, nella società globalizzata il contatto tra mondi diversi ha avviato un processo di omogeneizzazione delle diverse tradizioni in un'unica cultura globale e favorito, al contempo, la diffusione a livello mondiale delle tradizioni e culture locali. Ciò ha sollevato reazioni diverse, con forme di resistenza sia a livello locale Sia transnazionale. Quelle avanzate dai rappresentanti delle minoranze nazionali e dalle subculture locali mirano alla conservazione della propria identità contro l'omologazione; quelle dei no global denunciano gli effetti negativi dei processi di globalizzazione e ne contestano l'ideologia neoliberista di fondo.

Sociologia

La globalizzazione

Il modo in cui gli attori sociali si collocano nello spazio e nel tempo influisce sulle possibilità sociali dei singoli individui e contribuisce a determinare i fenomeni sociali che caratterizzano ogni società umana. Nella società preindustriale l'appartenenza alla comunità locale costituiva la fonte principale di identità e integrazione sociale. Nella società moderna industrializzata prevalgono i grandi centri urbani, dove vivono moltissime persone eterogenee tra loro: i legami sociali sono determinati dalle organizzazioni sociali di appartenenza. Nella città si superano gli ostacoli legati alle distanze spaziali e quindi i limiti delle relazioni sociali tradizionali. Nell'odierna società postindustriale, le nuove possibilità di movimento e comunicazione prospettano un quadro ancora diverso: i rapporti sociali tipicamente urbani si estendono su scala globale, senza aver bisogno dello spazio fisico urbano come contesto in cui realizzarsi. Questo scardinamento dei vincoli spaziali e temporali dell'esistenza umana è alla base della globalizzazione, uno stato di connettività complessa in cui i contatti tra le persone sono resi indipendenti dalle distanze fisiche che li separano. Questa trasformazione ha comportato profonde conseguenze, sia sul piano macrosociologico sia su quello microsociologico, non prive di elementi contraddittori: la società sembra andare verso un'unica società umana globale, ma aumenta la distanza di coloro che rimangono esclusi dal sistema di reti globalizzate e dai suoi benefici.

martedì 12 gennaio 2021

Pedagogia

 Domande a pagina 357 - 368


1.Quali sono gli elementi fondamentali del pensiero di Comte?

Gli elementi fondamentali del pensiero di Comte sono l’idea di progresso, la scienza e il metodo sperimentale, come vie per accedere alla conoscenza e alla verità, e l’evoluzione. 

2.In che modo la teoria dell’evoluzione si lega alla pedagogia?

La teoria dell’evoluzione si lega alla pedagogia in quanto l’educazione cominciò ad essere vista come un fatto naturale da esplorare con i metodi scientifici e si iniziò per questo a parlare di scienza dell’educazione.


1.Perché la pedagogia di Spencer può essere definita evoluzionistica?

La pedagogia di Spencer può essere definita evoluzionistica poiché egli basò l’educazione sulla tesi dell’evoluzione come legge universale non riferibile più solamente al mondo naturale.

2.Su quali caratteristiche si basa la legge dell’evoluzione?

La legge dell’evoluzione si basa su tre caratteristiche: il passaggio da una forma meno coerente a una più coerente, il passaggio dall’omogeneo all’eterogeneo e il passaggio dall’indefinito al definito.

3.Qual è lo scopo dell’educazione secondo Spencer?

Lo scopo principale dell’educazione secondo Spencer è legato alla concezione di uomo naturale, ed è conservare la specie umanaz

4.Perché il filosofo inglese indicò la formazione fisica come primo passo dell’educazione?

Spencer indicò come primo passo dell’educazione la formazione fisica in quanto credeva che la prima condizione di successo fosse essere sani e in una buona condizione fisica.


domenica 10 gennaio 2021

Antropologia

Il mito come pensiero che pensa a se stesso

Tra le interpretazioni antropologiche del mito molto importante è quella di Lévi-Strauss. Egli individua delle unità narrative minime comuni a tutte le culture, i mitemi, che, combinandosi tra loro, cambiano forma e significato in base agli altri mitemi con cui vengono associati. In questo modo il mito è concepito come un pensiero che opera le sue costruzioni non tanto in relazione alla realtà esterna, sociale o storica, ma in modo completamente libero e autonomo, riuscendo così a conciliare quegli aspetti contraddittori dell'esistenza umana e del mondo naturale che non possono essere mediati da alcuna forma di pensiero razionale.

Antropologia


Il mito

Una forma diversa di pensiero è quello mitico: in questo caso il ruolo centrale è svolto dalla credenza in una serie di racconti o narrazioni che spiegano la realtà, in particolar modo attraverso cosmologie e teogonie. Dal punto di vista antropologico sono state poi individuate alcune caratteristiche comuni a tutte le narrazioni mitiche, rispetto alle categorie di spazio e tempo, rispetto ai luoghi e a un’unità originaria, poi infranta. Il mito è comunque sia un atto speculativo sia un racconto pedagogico sia una teoria sociologica sui rapporti tra gruppi sia un sistema di classificazione e spiegazione della realtà. In tutte le culture, per esempio, è presente la figura del trickster, un eroe che agisce in maniera priva di regole morali, sociali o culturali e pone le basi della vita sociale, rompendo però l'unità originaria tra gli esseri.

Antropologia


Il malocchio

Una concezione legata al pensiero magico è quella del malocchio. In questo caso il potere è essenzialmente negativo e risiede in sguardi o gesti ritenuti capaci di danneggiare un individuo, le persone deboli, soprattutto i bambini, o i beni più preziosi e quindi più invidiati. Come protezione contro il malocchio sono spesso usati oggetti magici. Analoga alla credenza nel malocchio è quella nel fatto che certi atti portino sfortuna, e anche in questo caso il pensiero magico ha sviluppato gesti e azioni che possono eliminare la negatività.

Antropologia


La magia

Il pensiero magico consiste nella credenza della magia e nella sua efficacia e rappresenta un modo di comunicare e di conoscere dotato di proprie categorie di pensiero, proprie credenze e procedimenti, come quelli del contagio e dell'imitazione elaborati da James Frazer.

Lo studio della magia come modo di pensare è iniziato nel XIX secolo e i primi antropologi l'hanno interpretata come un residuo del pensiero primitivo o come una scienza ancora imperfetta. Nei decenni successivI si sono avute altre interpretazioni della magia tra cui quella di Malinowski che la concepisce come una forma di pensiero pratico, che serve ad affrontare le situazioni che producono ansia o timore. Diversa è la tesi di De Martino che vede nella magia un residuo arcaico del bisogno dell'uomo di affermare la propria esistenza di fronte all'annientamento e alla morte. Esistono poi delle somiglianze con alcuni aspetti del pensiero religioso: anche in molti culti infatti si crede nel potere di atti, oggetti o formule per influenzare gli eventi.

Antropologia

 Antropologia domande a pagina 223, 228 e 229


1.Quali erano le convinzioni di astrologi e alchimisti riguardo la magia?

Gli astrologi credevano che gli astri avessero un reale influsso sulla vita degli esseri umani, gli alchimisti invece pensavano che certe materie potessero essere combinate in maniera da ottenere metalli miracolosi.

2.Che significato assunse il termine magia nell’Ottocento?

Il termine magia nell’Ottocento indicava un insieme di gesti e formule verbali mediante cui si riteneva di poter influire sul corso degli eventi e sulla natura delle cose.

3.Che cos’è era la magia per Malinowski?

Per Malinowski la magia era uno strumento per affrontare situazioni generatrici di ansia.

4.Che cosa accomuna la credenza nel malocchio a quella della sfortuna, in molte culture?

Ciò che accomuna la credenza nel malocchio a quello della sfortuna è che certi atti, soprattutto i involontari, possano essere all’origine di una serie di eventi negativi e per proteggersi bisogna ricorrere a gesti e formule precise.


1.Quali aspetti caratterizzavano la cosmologia Dogon secondo Griaule?

Secondo Griaule la cosmologia Dogon era caratterizzata da diversi aspetti, quali il carattere di sistematicità e di coerenza e il contenere i miti della creazione.

2.Che cosa si intende per mito? E quali sono le sue caratteristiche?

Per mito si intende il riferimento a eventi primordiali che avrebbero dato origine al mondo e all’aspetto che quest’ultimo possiede attualmente, le sue caratteristiche universali sono: l’assenza delle dimensioni di tempo e spazio, la comunanza di esseri viventi e cose e la tendenza all’antropomorfizzazione.

3.Che ruolo svolge la figura del trickster nelle varie culture?

Il trickster crea, inventa e plasma la realtà così come gli uomini la conoscono e la esperiecono.

4.Qual è la funzione del mito secondo Lévi-Strauss?

Secondo Lévi-Strauss il mito ha la funzione di conciliare gli aspetti contraddittori dell’esistenza umana e del mondo naturale che non possono essere mediati da alcuna forma di pensiero razionale.


Definisci i seguenti concetti:

Contagio: procedimento del pensiero magico secondo cui cose e persone che sono state a contatto conservano il potere di influenzarsi a vicenda anche a distanza, una volta che si sono separate;

Mitema: indica ciascuno dei nuclei narrativi che si possono evidenziare all’interno di un mito, tali che la struttura del mito risulti dalla combinazione di più mitemi;

Trickster: personaggio particolare che incorpora caratteri opposti e contraddittori e capace di plasmare la realtà così come gli uomini la conoscono.

Pedagogia

  La reazione antipositivista e Giovanni Gentile La prima parte del XX secolo è contraddistinta anche da una reazione antipositivista, che s...